Parliamo spesso di ESN: durante i Welcome Days e i recruitment, con le università e le altre Associazioni, per presentarci ai futuri partners, per spiegare ai nostri coinquilini e ai nostri amici di cosa si occupa l’Associazione o per tentare di far comprendere ai nostri genitori cosa facciamo.

Parliamo spesso di ESN, ma poco degli ESNers, vero motore del network, quelli che lo vivono e lo fanno crescere, quelli che credono realmente nei suoi valori e lo amano.

Ma chi sono gli ESNers? Come facciamo ad individuarli in mezzo ad altra gente?

Ecco degli identikit che vi aiuteranno nella loro identificazione.

Identikit n° 1: propone sempre i day trip nelle città più importanti d’Italia o alle falde del Kilimangiaro. Non si sa quanti punti abbia accumulato sulle varie carte fedeltà dei mezzi di trasporto più famosi: ogni weekend porta gli studenti internazionali nei capoluoghi più famosi o nei borghi medievali più sconosciuti. Lo si trova quasi sempre come capofila del gruppo: con fare sicuro, cammina con la bandiera di sezione sulle spalle senza utilizzare Google Maps perché, ovviamente, conosce tutte le strade e i meandri più segreti della località.

Di chi stiamo parlando? Del travel addicted.

Segni particolari: zaino in spalla e macchina fotografica al collo.

Identikit n° 2: nei gruppi Whatsapp è la persona che ogni sera scrive “ragazzi, ci vediamo in piazza per due chiacchiere?”. E si fa l’alba. È l’idolo degli studenti internazionali, ma anche l’incubo della sua Sezione. Sempre (troppo) carico di energia, crea migliaia di playlist musicali per far ballare a suon di reggaeton tutta la piazza. Le sue proposte eventi sono white party, flag party, flower party, fluo party e tutto ciò che ha a che fare con party. Oltre le playlist, inventa anche balletti, tanto da trasformare l’ambiente in un villaggio turistico.

Di chi stiamo parlando? Del party animal.

Segni particolari: battito di mani pronto e party bag in spalla.

Identikit n° 3: viaggia principalmente per visitare i musei. Conosce tutta la mitologia greca, la storia egizia e quella latina e quasi sicuramente ha svolto l’Erasmus in Francia o in Grecia. La sua frase tipica è “lo sai che…?” e da lì un excursus culturale che parte dalla preistoria. Amante delle città d’arte, partecipa a tutte le giornate al museo e a tutte le iniziative culturali promosse dal Ministero. Più informato delle guide turistiche, è l’Alberto Angela di ogni Sezione.

Di chi stiamo parlando? Del culture lover.

Segni particolari: abbonamento a quasi tutti i musei d’Italia e mercoledì sera sul divano per vedere “Ulisse, il piacere della scoperta”.

Identikit n° 4: dispensa consigli, quasi mai richiesti, su salute e benessere. Propone principalmente tornei di qualsiasi sport possa esistere sulla faccia della terra e, a volte, di sport inventati da lui. Organizza sessioni di allenamento ed è esperto di esercizi e attrezzi. È molto competitivo, invita sempre tutti a fare jogging in orari improponibili (solitamente all’alba) e ci tiene alla linea: sì a verdure e frutta e no ai dolci.

Di chi stiamo parlando? Dello sportsy.

Segni particolari: bottiglia d’acqua sempre a portata di mano, orologio con cronometro o timer e abbonamento annuale in palestra. 

Identikit n° 5: è amico di tutti gli studenti internazionali. Porta il suo badge come fosse una medaglia d’oro ed entra in competizione con gli altri studenti per accaparrarsi più Erasmus possibili. È sempre molto disponibile e conosce tutti i processi amministrativi dell’università. Puoi incontrarlo sia a pranzo che la sera con i suoi amici internazionali, mentre fa sfoggio delle sue capacità linguistiche e della sua apertura mentale.

Di chi stiamo parlando? Del buddy.

Segni particolari: badge con la scritta “buddy” portato al collo 24/24 h e più amici internazionali che italiani.

Identikit n° 6: questo tipo di ESNer è quello più riconoscibile. Stai parlando di un esame complesso? Ti risponderà: “eh, quando ero in Erasmus…”. Stai commentando il ritardo di un bus? “Eh, quando ero in Erasmus…”. Stai proponendo un evento per gli Erasmus? “Eh, quando ero in Erasmus…”. Se siete in gruppo, fai attenzione: nominerà la città in cui ha svolto il periodo di scambio almeno una volta ogni 5 minuti, soprattutto se è tornato da poco. Dirà sempre la stessa cosa: che la città in cui è stato è la più bella del mondo e che vorrebbe tornarci il prima possibile. Non hanno ancora trovato una cura per questo disturbo, ma rimaniamo fiduciosi.

Di chi stiamo parlando? Dell’ex-erasmus.

Segni particolari: ESNcard del paese in cui ha svolto l’Erasmus incorniciata e nostalgia perenne.

Così come li abbiamo descritti, gli ESNers potranno sembrare dei pazzi… e infatti lo sono! Si impegnano a pieno nell’accogliere al meglio gli studenti internazionali e tutto gratuitamente. Quindi, diffidate dagli ESNers: il loro entusiasmo potrebbe contagiarvi e non basterà il distanziamento sociale o la mascherina per evitare il contagio. Ben presto potreste ritrovarvi anche voi nel turbinio di emozioni che questa associazione regala e, rileggendo questo articolo, potreste ritrovare voi stessi descritti in uno degli identikit. Perché? Perché anche voi, senza accorgervene, sarete diventati dei veri ESNers.

 

Maria Giovanna R.