Il Team Culture si occupa dell’organizzazione e gestione degli eventi di dominio della causa “Culture”, una delle sei principali delle quali ESN si fa carico e fregio. È formato dai Coordinatori Locali delle varie Sezioni e fa riferimento al Coordinamento Nazionale, che gestisce la registrazione degli eventi e coltiva le idee di tutti i membri. Non è un compito facile ma mai si sente una lamentela, anzi quello che si percepisce è uno sprono continuo, fatto di suggerimenti e incoraggiamenti. Capisaldi di questa causa sono le visite guidate ad importanti siti di rilevanza storica o artistica, scorci sulla gastronomia italiana ed estera, e ancora, scambi culturali linguistici volti a stringere nuove amicizie e praticare lingue straniere per immergersi ancora di più nell’esperienza Erasmus. La difficoltà del compito quest’anno è addirittura incrementata a causa di alcuni eventi, è per questo che ho deciso di chiedere a Massimiliano, il Coordinatore del Team, in che modo questi “ostacoli” sono stati superati. In primo luogo, mi sono chiesto come hanno vissuto il cambio di orientamento della Causa, da “ErasmusforCulture” a “Culture”,  e Massimiliano mi ha risposto così:

“Per mia fortuna sono riuscito a vivere in pieno questo passaggio, essendo parte del Team dall'inizio del 2019, ed essendo il primo Coordinatore della Causa Culture ho potuto dare, insieme al mio Team, una nuova impronta che sarà poi la base del lavoro dei futuri Team. Il passaggio alle "Cause" era stato preannunciato oramai da tempo, e dal mio punto di vista fa parte di quel processo che sta portando ESN a essere una Associazione studentesca presa sempre più "sul serio" dalle Istituzioni e da tutti gli Stakeholders, questo permetterà una sempre maggiore riconoscibilità dall'esterno e una entità sempre più solida e forte dall'interno.”

Ha inoltre palesato il desiderio, poi realizzato, di rendere l’idea di cultura del progetto il più possibile inclusiva, dando particolare importanza al progetto “Discovery Italy”. Ho poi deciso di chiedere al Coordinatore come la difficile situazione che stiamo vivendo avesse influenzato e stesse ancora influenzando l’operato di tutti i Local Coordinators, ricevendo una risposta più che propositiva ed incoraggiante:

“Purtroppo è impossibile negare che la nostra Causa (così come tutte le altre) ne abbia risentito moltissimo, ma abbiamo fatto in modo di ragionare su tutte le possibilità che il World Wide Web ci offre, spronando le Sezioni a fare lo stesso e ideare progetti e attività originali e molto interessanti. A 9 mesi dall'inizio del nostro mandato, con tutte le attività registrate dai suoi Soci posso dire che ESN Italia ha ottenuto un enorme "boost" culturale, e non posso che esserne orgoglioso.”

Dopo aver sentito le parole di Massimiliano ed avendo citato il progetto “Discovey Italy” sono sicuro che vorrete sentire anche le parole dell’Ambassador Serena, per questo ho rivolto anche a lei qualche domanda, cominciando chiedendole un “contro-feedback” a riguardo dei risultati ottenuti finora:

“Posso ritenermi abbastanza soddisfatta sotto diversi aspetti. Anzitutto come membro del Team Culture: un'esperienza fantastica soprattutto grazie ai compagni che ho la fortuna di avere. Poi, nello specifico, come Ambassador per Discovery Italy: fin da subito ho sentito il ruolo molto "mio", perché mi ha portata a unire la mia passione per l'arte e il  volontariato con ESN. Ma ciò che fa davvero la differenza sono, come sempre, gli Erasmus e le Sezioni: queste ultime hanno organizzato tante e diverse iniziative legate al progetto, si sono mostrate interessate ad esso, e questo per me vuol dire che quel che faccio ha effettivamente un valore per loro.”

“Le Sezioni sono il mio focus principale e ho sempre cercato di incoraggiare la creatività e l'entusiasmo dei nostri volontari” ha anche aggiunto, denotando la grande passione e l’impegno che riserva a questo progetto, dicendosi dispiaciuta per i progetti che non è riuscita ad implementare ma che siamo sicuri non tarderanno ad arrivare. Alimentato dalla curiosità verso il progetto ho deciso di chiederle cosa riservasse il futuro per questo, e la sua risposta è stata:

“Sì, credo che Discovery Italy possa ancora crescere: questo primo anno è stato un importante banco di prova, e ritengo che il bilancio sia positivo. Per il futuro vorrei coinvolgere sempre più Sezioni in questo progetto aiutandole ad organizzare iniziative che le rendano maggiormente consapevoli del proprio territorio e soprattutto più vicine ai suoi luoghi di cultura: questo perché sono assolutamente convinta dell'importanza di trasmettere agli Erasmus la bellezza del patrimonio artistico italiano. […] per Discovery Italy non è ancora stato detto tutto.”

Nello spirito di inclusione tipico del nostro Network vorrei chiudere con le risposte di tutto il Team, dalle Sub-Coordinators ai Local-Coordinators, ai quali ho chiesto cosa volesse dire questa causa per loro. Non hanno lesinato con le risposte ed ecco quelle che più mi hanno colpito:

“Mi faceva piacere mettermi in gioco a livello nazionale dando in qualche modo un mio contributo”; “Trovo bellissimo poter insegnare agli erasmus a scoprire la città in cui passeranno forse il periodo più bello della loro vita e l'Italia in generale ovviamente.”; “Stimolante e creativa. […] vorrei continuare a gestire il progetto Culture a livello locale anche nei futuri semestri, sperando che tutto torni alla normalità il più presto possibile”; “Difficoltosa visti i tempi che stiamo vivendo, ma appassionante e continuamente stimolante nei confronti di un campo che mi è affine”; “[…] essere responsabile locale per questa causa mi ha permesso di vedere questa città con occhi diversi, forse più curiosi, mossa dalla voglia di trovare eventi interessanti ed originali.”. Insomma (COOL)ture, come tutte le Cause, è questo: è passione, fatica, impegno, superare difficoltà ed incontrarne di più grandi, senza mai mollare, reinventandosi allo sfinimento!                    

                                                                                                                                              Riccardo S.