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Flagship project di ESN International per l’anno 2013, Erasmus in Schools è un progetto che da 2 anni interessa il network di ESN Italia che, grazie al lavoro incessante del Board direttivo, del team di coordinamento e delle Sezioni, ha sempre risposto presente, con risultati molto soddisfacenti e di cui andiamo particolarmente orgogliosi. Ne abbiamo parlato con Alessia Musillo, active member di ESN Milano Statale e coordinatrice del progetto per ESN Italia.

Quali sono gli obiettivi primari del progetto EiS? 

Il progetto Erasmus in Schools si fa promotore di obiettivi nobili e importanti per le nuove generazioni. Aumentare e migliorare la mobilità giovanile, prevenire la xenofobia, condividere le affascinanti culture che ci circondano e trasmettere, a chi ancora non sa quanto sia importante, il valore della cittadinanza europea sono le vie che Erasmus in Schools percorre quotidianamente. Attraverso le parole degli studenti internazionali, le presentazioni e gli eventi nelle scuole, basati su un apprendimento non formale, il progetto aiuta a creare l'Europa in movimento di cui si legge sui giornali e che ESN tocca con mano ogni giorno.

Quest'anno siamo giunti al secondo anno di vita del progetto. In cosa siamo migliorati e in cosa invece dobbiamo ancora migliorare?

ESN Italia, lo scorso anno, ha scelto di mettere in risalto, come progetto bandiera, Erasmus in Schools. Io ho avuto personalmente l'opportunità di occuparmi di EiS, cullarlo e farlo crescere, accompagnata in questo viaggio da Stefano Marra, Vicepresidente di ESN Italia nell'anno 2013, e da tre splendidi subcoordinatori, Giuseppina Maccario, Allan Kalvin Leung e Giulia Consoli; i primi risultati raggiunti sono stati molto positivi. 5.000 studenti italiani avevano fatto parte di un pubblico, pronto a cogliere ogni singola parola dai loro raccontastorie stranieri. Centinaia di Erasmus ed ESNers, durante gli stessi giorni, hanno raccontato le loro esperienze di vita e di studio all'estero, condividendo ognuno le proprie emozioni. Il viaggio di Erasmus in Schools è così cominciato per poi proseguire nel 2014. L'evento di punta del progetto si è concluso solo da poche settimane. Con l'aiuto dei tre nuovi subcoordinatori, Susy Polo, Giulia Consoli e Federica De Martino, e del nuovo Vicepresidente di ESN Italia, Gian Lorenzo Montina, ci stiamo dando da fare per raccogliere il materiale necessario e tirare le fila di ciò che le Sezioni sono riuscite a fare quest'anno. Posso comunque affermare con certezza che le Sezioni che hanno organizzato Erasmus in Schools 2014 hanno fatto un grande lavoro. Indicativamente, su scala nazionale, sono state coinvolti 150 istituti di istruzione superiore e più di 8mila studenti italiani. C'è sempre da migliorare, EiS, che si fondano sulla comunicazione, sul trasmettere le proprie esperienze personali, sono forti solo se portati avanti da tanti tantissimi volontari.

Erasmus vuol dire anche conoscere una cultura in parte diversa dalla nostra. Pensi che attraverso il progetto sia possibile contribuire a diffondere nei giovanissimi il concetto di Europa e di cittadinanza europea? 

Assolutamente sì. Mi auguro che le attività di ESN travolgano i ragazzi che assisteranno alle presentazioni di Erasmus in Schools; che gli studenti in Exchange li sorprendano. Mi piace pensare che un giorno possano essere loro a farsi portavoce della mobilità, fondare una Sezione ESN e poi parlare di Erasmus. Erasmus come stile di vita, come fondamenta e pilastro della tanto chiacchierata cittadinanza Europea. Noi, la generazione Erasmus.

Puoi condividere con noi un momento che ti ha colpito particolarmente nel corso degli incontri con i ragazzi delle scuole superiori?

Durante la mia esperienza come coordinatrice nazionale, per due anni di fila, il momento che ricordo con più emozione è stato un evento Erasmus in Schools completamente improvvisato, all'interno di una scuola dove mi trovavo per puro caso. Mi occupavo, per lavoro, di una ragazzina delle scuole medie, alla quale davo ripetizioni di italiano e qualche altra materia a lei ostica. Un pomeriggio sono andata a prenderla a scuola e le insegnanti, a conoscenza della mia esperienza all'estero, mi hanno fatto improvvisare una presentazione in stile Erasmus in Schools, a mo’ di racconto di viaggio, un diario aperto, in lingua inglese. Sicuramente un’esperienza che porterò sempre con me. Come questi due anni in compagnia di Erasmus in Schools.